Il concetto di "lode" è venuto nel mondo moderno dalla lontana antica Grecia, quando le persone adoravano ancora gli dei. Naturalmente, il significato della parola stessa ha già subito alcuni cambiamenti, ma per capire meglio qual è il significato del concetto, è necessario tornare alle radici.
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Antichi riti greci
Il culto del dio Dioniso, patrono del vino e del divertimento, è apparso con la diffusione dei vigneti nell'antica Grecia. I Greci, al termine della vendemmia, organizzarono una grande festa, accompagnata da vino, divertimento e orge. In tali "eventi", dove non tutti erano ammessi, le canzoni venivano cantate in onore di Dioniso, venivano suonate scenette e venivano fatti sacrifici a Dio. Nella comprensione dei Greci, tutto ciò fu fatto esclusivamente per placare la divinità e ottenere una buona vendemmia il prossimo anno.
Le canzoni di lode, che furono eseguite da satiri vestiti, furono chiamate lodi. Gli elogi, alla fine, sono diventati la base per lo sviluppo della tragedia greca. Apparve anche lo stesso genere di letteratura, vicino alla moderna comprensione delle odi.
Il poeta musicista Arion introdusse il genere poetico nella poesia nel VII secolo a.C. Poiché il suo lavoro è praticamente inseparabile dalla musica, le lodi a quel tempo sono rimaste per lo più un brano musicale. Nel V secolo a.C. la lode inizia ad acquisire un'immagine drammatica. Il poeta Bacchillides scrive un'opera simile sotto forma di un dialogo, che è accompagnato da accompagnamento e canto corale tra le parti.
Lodi rinascimentali
Nel Rinascimento, quando gli artisti hanno cercato di far rivivere i campioni della cultura antica, gli elogi al genere non hanno fatto eccezione in questo processo.
Particolarmente sorprendenti sono stati i tentativi degli italiani. Ad esempio, il poeta e sacerdote Girolamo Baruffaldi ha scritto l'opera "Il trionfo di Bacco", in cui l'autore elogia il protagonista, descrivendo eccessivamente i suoi meriti.
Meno evidenti sono le opere nel genere di prateria dei poeti tedeschi che gravitano verso l'anacreontica: amore, poesia ludica su una vita trascurata, il cui genitore è l'antico poeta greco Anacreont. Non sorprende che gli italiani abbiano avuto l'esperienza di maggior successo nel ravvivare gli elogi. Come sapete, fu qui che nacque la prima opera chiamata "Dafne", che prese le sue origini anche dagli elogi. Perché il genere elogio ha combinato elementi musicali e teatrali.