Dopo aver sconfitto la Russia nord-orientale, i Mongolo-Tartari si trasferirono a Novgorod, ma, non raggiungendo, alcune centinaia di chilometri tornarono indietro. Novgorodians ha detto che Dio li ha salvati. Ma le persone moderne dovrebbero capire che ci sono altre ragioni e non la provvidenza di Dio.
Una delle versioni comuni della salvezza di Veliky Novgorod è la paura del mongolo Khan Batu di impantanarsi nelle terre di Novgorod, perché la primavera stava arrivando e con essa il disgelo. Dato che era il 13 ° secolo, a quel tempo non c'erano infrastrutture stradali normali. Questa versione merita il diritto di avere un posto. Anche se, ad oggi, alcuni ricercatori affermano che quell'anno è stato molto freddo e non si poteva aspettare un disgelo anticipato.
La seconda versione è una riduzione dell'efficacia di combattimento dell'esercito mongolo-tataro. Muovendosi attraverso il territorio della Russia e accettando costantemente battaglie con l'esercito russo, i tatari non potevano non sopportare perdite che non venivano riempite con nuove forze. Inoltre, avvicinandosi a Novgorod, l'esercito mongolo avrebbe incontrato la squadra del principe Novgorod Alexander Yaroslavovich (il futuro eroe della battaglia di Neva e della Battaglia del Ghiaccio), che in precedenza non aveva partecipato a battaglie nel territorio della Russia con i Tartari, e quindi manteneva piena prontezza al combattimento. Sì, e lo stesso Novgorod era perfettamente fortificato e non soffriva di faide principesche avvenute sul territorio della Russia.
Esiste una terza versione: il ricco Veliky Novgorod, che commerciava con molti paesi, pagava semplicemente i mongoli-tartari. Dopotutto, quest'ultimo è andato in Russia con uno scopo: ottenere la produzione o, come si diceva allora, per rendere omaggio. E l'hanno capito. E perché distruggere la città, che di nuovo presenterà alla prima richiesta un riscatto per evitare la rovina. E Batu l'ha capito perfettamente.
Comunque sia, ma Veliky Novgorod rimase in quel momento formidabile e continuò a vivere. Visse e la Russia, a poco a poco riprendendosi e sollevandosi dalle rovine, raccogliendo forze in un pugno di ferro per respingere i nemici.