La Sfinge, il mitico mezzo uomo metà uomo, è considerato un simbolo di conoscenza segreta e il desiderio dell'uomo di comprendere l'ignoto. A differenza di molte altre leggende, la sfinge non ha perso la sua popolarità oggi: ostenta opuscoli turistici e custodisce i ponti di San Pietroburgo.
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Sfinge in diverse culture
Una misteriosa creatura con un corpo di leone non ha un registro per una cultura specifica e un certo genere. La sfinge egizia più famosa, a guardia delle piramidi di Giza, è maschio.
Nella mitologia egizia, le teste delle sfingi non erano solo umane. Le sfingi con la testa di un falco erano dedicate al dio Horus e le sfingi con la testa di un ariete alla divinità solare Amon. Ci sono persino sfingi con la testa di un coccodrillo, apparentemente glorificando Sebek, il dio del Nilo. Tutte le sfingi egiziane sono raffigurate sulle pareti di templi o tombe di guardia, luoghi sacri per le persone. Si può concludere che la sfinge egizia maschile era una figura positiva, protettrice e custode del misterioso mondo degli dei. Il geroglifico con cui fu designata la sfinge significava anche "maestro", "sovrano".
Un contemporaneo della sfinge egizia è un mostro della leggenda sumera che la dea suprema Tiamat dà alla luce per vendicare la morte di suo marito. Qui la sfinge è l'incarnazione di rabbia, rabbia e orrore.
L'immagine della sfinge, migrata dall'Egitto alla Grecia, ha subito cambiamenti significativi. In primo luogo, ha cambiato sesso e, invece della corona del faraone, ha acquisito un seno femminile nudo. In secondo luogo, le sue ali crebbero. È una tale sfinge che si è diffusa nella cultura mondiale insieme a un maestro egiziano. Anche la parola "sfinge" deriva dal greco "sfintere" - per comprimere, "sphinga" - strangolatore. Secondo la leggenda, la sfinge greca era figlia degli antichi mostri di Tifone ed Echidna, una creatura dell'abisso e del caos.