Anatoly Shary è una giornalista e osservatrice politica ucraina, la cui biografia era sotto i riflettori dopo la creazione di un canale YouTube di successo. Quasi quotidianamente, Shariy pubblica video su argomenti di attualità senza censura o occultamento di fatti.
biografia
Anatoly Shary è nata a Kiev nel 1978. È cresciuto in una famiglia normale, che successivamente ha letteralmente respinto l'uomo a causa delle sue opinioni apolitiche. Nella sua giovinezza, Anatoly si è laureato in una scuola di carri armati e stava pensando a una carriera militare, ma ha dovuto affrontare un problema come il gioco d'azzardo. Il ragazzo aveva una passione costante, che riusciva a malapena a sopportare. La via d'uscita è stata trovata sotto forma di giornalismo: condurre indagini ci ha permesso di non provare meno brividi.
Nel 2005, Anatoly Shary era già un noto giornalista ucraino, collaborando con un gran numero di pubblicazioni. Ha anche pubblicato più di una volta nel russo Moskovsky Komsomolets. Shary si è concentrata su varie questioni socialmente importanti, che riguardano la disuguaglianza di classe, la povertà, il traffico di droga e la vita criminale in Ucraina. Molte personalità famose sono state consegnate alla giustizia non senza la partecipazione di un giornalista.
Nel 2013, Anatoly Shary ha creato l'omonimo canale YouTube. La ragione di ciò era il desiderio dell'osservatore di attirare l'attenzione pubblica sugli atti criminali delle autorità ucraine, sul sequestro del potere nel paese e sui disordini popolari. Il giornalista ha anche aperto il sito "Shary.net", dedicato agli stessi problemi. Shary iniziò rapidamente a guadagnare un pubblico fedele. Si distingue dagli altri osservatori per il suo desiderio di arrivare alla verità e rafforza ogni video con i dettagli dell'indagine.
Shariya parla spesso di questioni politiche russe, ma si concentra sull'Ucraina. Le cause sono state intentate contro il giornalista più di una volta e le minacce di tentativi sono state persino condotte contro di lui. Anatoly dovette chiedere asilo politico all'Unione Europea, che accolse la richiesta dell'osservatore, e si stabilì nella città olandese dell'Aia.