Nella vita di tutti i giorni, una persona che si chiama fariseo, di regola, è trattata con un certo disprezzo: è così che nella vita è consuetudine chiamare ipocriti. Di solito non amano i comportamenti prudenti. Ma la stessa parola "fariseo" è entrata nel linguaggio moderno dell'antica Giudea, dove originariamente aveva a che fare con il movimento religioso e non con la valutazione delle qualità personali.
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Farisei come rappresentanti del movimento religioso
Nel II secolo a.C., un movimento sociale e religioso sorse e si sviluppò per diversi secoli in Giudea, i cui rappresentanti furono chiamati farisei. Il loro tratto caratteristico era l'adesione letterale alle regole di comportamento, la pietà ostentata e il fanatismo pronunciato. Spesso chiamavano i farisei aderenti a una delle tendenze filosofiche che si diffondevano tra gli ebrei a cavallo delle due epoche. Gli insegnamenti dei farisei costituirono la base del moderno ebraismo ortodosso.
Sono note tre principali sette ebraiche. Il primo di questi erano i sadducei. I membri dell'aristocrazia monetaria e del clan appartenevano a questo circolo. I sadducei insistevano sul rigoroso adempimento delle istituzioni divine, non riconoscendo le aggiunte che i credenti portavano spesso alla religione. La setta di Essen si distinse per il fatto che i suoi rappresentanti, considerando la legge immutabile, preferivano vivere in solitudine, per i quali andavano in villaggi e deserti remoti. Lì incontrarono con particolare scrupolosità le leggi date da Mosè.
I farisei formarono il terzo ramo religioso. In questa setta, si potrebbero incontrare coloro che sono usciti dalle masse e sono riusciti a sollevarsi nella società a spese delle proprie capacità. Il movimento fariseo si sviluppò e si rafforzò in una lotta inconciliabile contro i sadducei, che cercavano di prendere il controllo dei rituali del tempio.