L'apprendimento delle lingue straniere apre nuove prospettive di carriera, ti dà l'opportunità di guardare film e leggere libri in originale, capire il significato delle canzoni e allenare la tua memoria. Tuttavia, non tutte le lingue sono studiate con la stessa facilità - tra queste ci sono molto semplici e quelle che sono estremamente difficili da imparare.
Le lingue più difficili
Una delle lingue più difficili è il cinese. Ogni parola è indicata in essa da un simbolo separato, riconoscendo quale, non avrai ancora idea di come sia pronunciata. La complessità è rappresentata da un numero enorme di omofoni, parole pronunciate allo stesso modo, ma scritte in modo diverso e che indicano concetti diversi. Anche il sistema tonale in cinese non semplifica l'attività per lo studente. Oltre all'intonazione generale della frase, ogni sillaba è anche pronunciata con una tonalità diversa, dalla quale dipende il significato della parola.
Il giapponese nella sua complessità non è molto inferiore al cinese. Anche la conoscenza dei simboli non dà un'idea della loro pronuncia. Il giapponese ha tre sistemi di scrittura: kanji, che usa caratteri cinesi, hiragana, usato per scrivere particelle e suffissi grammaticali, e katakana, per indicare parole in prestito.
Si pensa che gli studenti giapponesi trascorrano il triplo del tempo rispetto a quelli che imparano l'inglese o il francese.
Anche l'arabo causa molte difficoltà. Le vocali non sono usate per iscritto e le consonanti hanno quattro ortografie, a seconda della loro posizione nella parola. Nomi e verbi devono essere studiati in singolare, doppio e plurale. I nomi stessi hanno tre casi e due tipi, e il verbo nella frase viene messo davanti al predicato.
Anche i dialetti dell'arabo, che possono variare tanto quanto le lingue europee moderne differiscono l'una dall'altra, sono di grande complessità.